io ho un amico che ha sofferto di depressione.
Chiedeva sempre la commiserazione per questa sua sindrome, e tanti gliela davano perché lo vedevano sempre così. Non dormiva, si lamentava, per combatterla usava ballare salsa come terapia per non pensare, andava dallo psicologo che ormai conosceva me e gli altri perché questo amico gli raccontava tutto quello che gli capitava.
Odiava un po' i genitori, nemmeno lui sapeva bene il motivo, ma con qualcuno...si doveva sfogare.
E ho notato oltre alla depressione, che era anche egoista.
Secondo lui (non so se per tutti i depressi è così) voleva che tutto il mondo si occupasse di lui, e che se non lo facevi allora se la riprendeva con te.
Io infatti a volte lo rimproveravo, perché a dargli sempre compassione secondo me, era sbagliato.
E' un amico, e quindi NON POTEVO E NON VOLEVO commiserarlo e compatirlo come se fosse stato un vagabondo o un barbone. E' un amico, e allora se vedo che è il caso, sarei costretto anche ad essere più duro e drastico con lui, affinché reagisse e non ammorbidire sul fatto della compassione perché a volte, gli faceva comodo.
Ciao!