Lo si è, pare, perché una regione che si trova sulla punta del cromosoma X denominata Xq28 presenta una peculiarità nel 75% dei soggetti omosessuali esaminati. Nessuna prova scientifica, certo, ma sembra un primo passo a sostegno di coloro che affermano l'origine genetica dell'omosessualità. Così come il nucleo Inah-3, piccola zona dell'ipotalamo responsabile dei comportamenti sessuali, che avrebbe una conformazione nei maschi omosessuali assai simile a quella riscontrata nelle donne.
Tuttavia il dibattito è tutt'altro che chiuso: sono molti coloro che si oppongono all'ipotesi genetica, come afferma lo stesso autore del pezzo, ammettendo che "queste critiche sono soprattutto sostenute dal giustificato timore "politico" (non scientifico) che la dimostrazione di un'origine genetica porti di nuovo a considerare l'omosessualità una malattia, o che addirittura si arrivi a selezionare i feti sulla base del loro futuro orientamento sessuale in una sinistra prospettiva eugenetica". Visione catastrofica, forse persino fantascientifica, ma da non sottovalutare, anche se tra i sostenitori dell'ipotesi genetica ci sono anche molti omosessuali.
Questo è quanto ho trovato.
Sinceramente io non farei di tutta l'erba un fascio.
Io conosco una ragazza, eravamo in classe insieme al liceo, che una sera è andata in un locale per lesbiche, si è divertita e da quel momento non ha più voluto sapere nulla degli uomini.
Ora infatti convive con una ragazza, e da quella sera saranno passati 6 anni più o meno.
Boh, non so...
Credo che una risposta precisa te la possa dare un omosessuale.
Facendo questa ricerca ho scoperto una cosa che ignoravo: un tempo l'omosessualità era considerata una malattia mentale!!!
L'ignoranza e l'intolleranza dilagavano.