Ecco il mio. Perdono, è piccolo ma se lo gonfio troppo rischia di esplodere...come l'ego.
Ecco, ti regalo una scatola di lego,così a te mi lego. Leggila come vuoi...
Leggo adesso tutte le risposte e riprendo in mano il mio regalo per ingigantirlo un po',come l'ego gigante di ognuno quando fa un regalo (e non solo).
Sono una che da qualche tempo a questa parte non regala più niente.Niente di acquistato,dico. Regalo sempre qualcosa che faccio con le mie mani,che sia una torta un disegno un braccialetto intrecciato una parola un pensiero. E rifuggo i regali obbligati (compleanni natali ricorrenze)
Non mi interessa il gradimento...
Quanto al ricevere...non so dirti...così a freddo...io lo sento quando un regalo è fatto per dovere o per un motivo che sia perdono o puro piacere...senza nemmeno aprire il pacchetto...a volte davvero sono piu felice con niente piuttosto che un dono imposto...perché so che libertà non esiste...non esiste per me un regalo dovuto nè aspetto un ricambio dei miei non regali. Regalo solo liberamente,o così vorrei che sia.Ma cosi non è .
Odio i regali amo i regali. Sono felice non sono felice...è una giostra,una presa in giro...come tutto il resto del resto.
Ecco,ora il regalo è diventato una bomba da disinnescare.
Vogliamo continuare ad aprire? Apriamo...
Tutto allora può essere considerato dono. Regalo ogni giorno qui pezzi di me,che siano graditi o no,se ci penso non mi gratifica il pensiero di aver buttato qui parole al vento quando avrei potuto fare qualcosa di materialmente gratificante. Eppure un ritorno un circolo un movimento che mi anima risollevandomi lo trovo...anche in parole/pensieri che non mi piacciono.Lo ritengo comunque un regalo, sgradito,da gettare o contestare...o perché no,riciclare al momento opportuno (non si butta via niente)
Mi dono ogni giorno,in tutte le mie manifeste azioni e non,gradita o rigettata...non credo che la felicità possa dipendere dai doni,forse è un dono saper riconoscere dov' è la felicità.E un dono ancora più grande riuscire ad essere felici in qualsiasi forma si manifesti,anche la peggiore.Essere felici della propria infelicità allora può essere un dono,ed il pianto non è altro che sfogo di felicità,altro che dolore....