Restare onesti e vivere bene.
In un paese di furbi, le persone rette sembrano rischiare l'estinzione per manifesta ingenuità. Invece sono la maggioranza e tengono in piedi le nazioni. Con maturità.
Non fa notizia il bene. Figuriamoci l'onestà. E forse è opportuno iniziare dalle consolazioni. E al riguardo possono venire in soccorso i proverbi.
Frasi scultoree e incoraggianti, come «Chi vive onestamente non muore mai», o «Gli onesti finiscono sempre bene», o ancora «L'onestà è un patrimonio scelto».
Altri proverbi tracciano il solco per condotte rette: «La parola dell'uomo onesto vale la sua firma», «L'uomo onesto si contenta della sua onestà etc;etc;etc».
C'è di che compiacersi davanti a tanti solenni encomi. Eppure, più sono nobili ed elevati tali pensieri, tanto più suonano come enfatici. Veri, senza alcun dubbio, in astratto, ma di scarsa praticabilità.
Hai parlato di "italiano furbo"ebbene;non che manchi tra le popolazioni della nostra penisola un'innata propensione alla rettitudine del pensare e all'onestà dell'agire. Semmai è da rilevare che da secoli o, probabilmente rientra da sempre nel patrimonio genetico delle genti italiche,molti conterranei si credono furbi, pensano da furbi e agiscono da furbi; per cui, nella nostra Italietta, gli onesti hanno finito inesorabilmente per scivolare nella categoria (così cara a Totò) dei fessi.
E' per questo che un proverbio sull'onestà citato seriamente può lasciare nell'ascoltatore il sapore della beffa.
Mi viene da pensare alla stagione di Mani pulite che ha interrotto il consolidato costume e la relativa pseudo-cultura di proporre grandi valori e compiere gravi misfatti. Per un po' di tempo, come si ricorderà, i corruttori furono beccati con le mani nella marmellata, e le persone serie e corrette poterono andare fiere delle proprie doti etiche. Ci fu un plauso collettivo e la rettitudine ebbe gli insperati onori della cronaca.
Altri tempi. Poi siamo ritornati a quelli di sempre, che facevano dire già al poeta satirico latino Giovenale, nel primo secolo dopo Cristo, «L'onesta è lodata ma muore di freddo».
Per fortuna, tale virtù non è morta assiderata. È costantemente riscaldata dalla pratica quotidiana di quella maggioranza silenziosa del paese, che oggi, come nelle epoche precedenti, sostiene l'architettura di una nazione e conferisce dignità ad un popolo.
Gli onesti sono i degni di onore,non sono comunque ridotti ad una specie in estinzione. Il mondo, si dice erroneamente, è dei furbi. E non fanno fatica a trovare ammiratori e imitatori.
Ad ogni modo non è vero che alla disonestà non ci siano alternative. L'onesto cerca e trova la terza opportunità. Paga un prezzo, non si arricchisce anzi,per dirlo in maniera cristiana,si salva la vita e l'anima.
Ma attenzione! C'è da temere soprattutto «i buoni sentimenti». «Con essi i furbi accalappiano l'onesto o ci provano. I furbi incominciano lodando l'onestà e si presentano quali paladini di una grande missione umanitaria». Niente dunque adulazione verso i potenti, i superiori o verso chiunque possa essere fonte di benefici;dicono:«Spiacenti, non abbocchiamo. Noi o aduliamo smaccatamente, in modo che sia netta l'intenzione di adulare, o non aduliamo affatto. Piuttosto stiamo zitti>>.
Guai comunque a pensare che l'onesto faccia vita priva di soddisfazioni. Se i furbi sono lieti di esserlo, l'onesto è lieto di essere lui cosiffatto. Ma senza superbia, senza complicazioni, senza complotti. Sono i furbi a rovinarsi la propria vita impegnandosi a tesser trame mentre, noi crediamo, c'è di meglio per passare il tempo».
Onesti senza superbia,dunque.
Ma la contentezza di esserlo può venire mostrata ai furbi per una piccola vendetta«per indispettirli».
La società umana dovrebbe servire a fare "insieme" cose più grandi in nobiltà di quelle consentite individualmente.Ed invece spesso non è così, ma non è un buon motivo per deprimersi.
«Restiamo fedeli alla nostra scelta di mai chiedere e mai lamentarci, vale a dire di mai implorare la clemenza dei furbi. Via per la nostra strada sassosa, amici, fino in fondo, in silenzio».
E giacché la virtù non è tale se non è attiva,due sono le prerogative per l'onesto.
Primo: «Faccia un elenco dei furbi che più lo tormentano(la mia lista sarebbe enorme,tra persone conosciute e non),e invii loro di tanto in tanto notizie sulla sua salute» a dimostrazione che la probità paga.
Secondo: «Faccia un elenco degli onesti amici,(in questo caso la lista é decisamente più ristretta) e li inviti di tanto in tanto a piacevoli incontri». Sostenersi e incoraggiarsi a vicenda consolida i propositi e le scelte delle rette persone.
L'onesta non farà notizia, ma non è detto che non debba organizzarsi e,non sia detto che,al giorno d' oggi,l' onestà sia degli"stupidi".
Hai parlato di pagare le tasse,il che equivale a dire essere onesti?Penso proprio di si.
Perché?
«Vi sono furbi che, con il consiglio di costosissimi tributaristi, praticano l'elusione delle leggi fiscali, cioè trovano inghippi per restare nella legalità e pagare meno.
Non è una buona strada per l'onesto, il quale finirebbe per versare al suo tributarista, per i consigli ricevuti, più di quanto risparmia, in ipotesi, sul dovuto all'erario».
Cocludo dicendo che:..possono anche gli onesti,in certi casi,essere dei"furbi"proprio quando si trattà di realizzare interessi nobili,in tal caso,in un delirio di rettitudine,dovranno pur sempre dimostrare di essere l' eccezione alla regola e,quindi sono in tal caso da considerarsi degl' esempi per chi vuole fare dell' onestà il suo vessillo.
PS:.mi sembra scontato ribadire che siamo all' ennesima domanda superlativa...mi auguro solo di non aver "sforato".
Ciao Ste a presto.