Domanda:
Rinuncereste alla vostra ora di libertà pur di non spartirla col vostro secondino?
Specchio800
2009-09-14 09:39:06 UTC
E, allo stesso modo, a qualcosa per voi necessario, da voi desiderato, perché più importante di tutto è non condividere niente con coloro che disprezzate, men che meno ciò che per voi è prezioso?

“Se c’è qualcosa da spartire, tra un prigioniero e il suo piantone,
che non sia l’aria di quel cortile, voglio soltanto che sia prigione.”
(Nella mia ora di libertà, De André)
Dodici risposte:
pallanzogna
2009-09-14 16:04:29 UTC
Appena ho letto la domanda, stavo per rispondere di no. Sono purtroppo abituata al compromesso, ad ingoiare qualche boccone amaro per raggiungere ciò a cui tengo.

Ma poi mi sono fermata a riflettere ed ho individuato esattamente il mio secondino. L'ho identificato con una persona orribile che è incappata nella mia vita reale e mi sono immaginata la mia tanto agognata ora di libertà, il mio unico momento per respirare, per volgere lo sguardo al cielo e vedere la luce, l'unico appiglio di speranza, ciò che ti tiene vivo e ti dà la forza di svegliarti la mattina....mi sono immaginata tutto questo, dicevo, irrimediabilmente violato e completamente distrutto dalla presenza del mostro.

E allora se il secondino è lui, rinuncerei senza esitazione. Perché la sua presenza nella mia ora d'aria mi toglierebbe per sempre anche quella libertà che appartiene a me soltanto e che non sta nel cortile di una prigione, ma dentro di me.
thanos
2009-09-14 18:42:30 UTC
In alcuni casi è addirittura doveroso

Soprattutto quando il secondino non ha nessun titolo per dichiararsi tale.

Personalmente a me è successo più volte.

E il rinunciare alla mia "ora d'aria" o di libertà, se preferisci,mi è valsa il plauso degli amici che stimavo prima e che da allora stimo ancora di più.
мσѕтяσ
2009-09-14 17:40:21 UTC
Allora, spero di aver capito la domanda :)

La risposta è NO. Io non rinuncerei alla mia libertà nè a nulla che mi faccia stare bene se per averla devo dividerla con qualcuno che odio o non sopporto. Penso che a volte il gioco vale la candela.

ciao:)
Sherazade
2009-09-15 19:27:57 UTC
Si.

Da innata egoista, quale sono, rinuncerei.

Infliggerei male a chi fa del male, autopunendomi, se necessario.

Patirei l'eterno cilicio della prigionia, mi priverei anche di un'ora sola di libertà e di aria, pur di non assistere alla momentanea felicità del mio secondino.

Il mio gaudio sarà vederlo immobile e sofferente nella sua condizione asfittica.

Per sempre.
.
2009-09-15 19:07:26 UTC
Credo di no.

Rinunciare ad un'ora di libertà,

per me, è rinunciare ad un'intera vita.

Il tempo, in certi casi, assume ben poco valore e perde di importanza...

Il secondino può restare lì con me; che valore ha se, alla scadenza dell'ora, incontreremo insieme la signora morte?
anonymous
2009-09-15 09:36:52 UTC
Rinuncerei alla vita per un attimo di libertà.
Carla
2009-09-15 01:00:55 UTC
il circolo vizioso si ripropone.

la prigione e' così innocente e stretta.

esatta come l'aria libera.
Sofia
2009-09-14 22:27:28 UTC
rinuncerei a un secondino per un'intera ora di libertà.
anonymous
2009-09-14 20:34:53 UTC
No, mai.

Mai rinuncerei all'unica ora di libertà, di vita, di respiro che mi è rimasta.

Preferisco uccidere, privare della vita brutalmente il mio secondino.

Tanto, cosa può succedermi ?

Ho già perso la mia libertà. Me ne è rimasta un'ora.

Quell'ora non può ridursi a mezza e poi un quarto e poi 10 minuti, 5 e poi ... nulla.

Posso uccidere tutti i secondini che si presenteranno alla mia porta per non condividere, se non voglio, non posso uccidere l'unica cosa per cui respiro ancora.
anonymous
2009-09-14 16:51:56 UTC
Ho rinunciato a diverse cose,più o meno necessarie,per non condividirle con il carceriere di turno.Purtroppo in questa vita sono tanti i momenti in cui ti puoi ritrovare in una situazione di questo tipo.
anonymous
2009-09-15 00:59:52 UTC
sai che tendo a pensare a situazioni reali.

che ci faccio in prigione? ho commesso un crimine? ho una condanna da scontare?

e chi è il secondino? un dipendente statale con una famiglia da mantenere, che magari odia il suo lavoro ma deve farlo per forza?



se io sono in torto e lui ovviamente è innocente, non dovrebbe essere lui quello a poter dire di non voler avere nulla a che fare con me?



mi rendo conto che è una risposta poco poetica, ma vedevo poco realistica una prigionia senza colpa. a meno che non parli di sequestri, allora la cosa cambia.
.
2009-09-14 17:57:59 UTC
Con la presenza del mio secondino la stessa ora di libertà diventerebbe una prigione... e la mia prigione, lontano da lui, apparirebbe come la mia libertà


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