Dicesi “Pelledocametro” lo strumento con cui si misurano la quantità di piacevoli brividi che un determinato evento X riesce a procurare in un individuo Y.
Lo strumento è in grado di misurare qualsiasi quantità di tali piacevoli brividi con applicazione di due scale distinte: una per il sesso maschile ed una per il sesso femminile (sono contemplate talune eccezioni, per le quali a volte la scala è applicabile tanto per il sesso maschile che per quello femminile e viceversa).
L’unità di misura per il sesso maschile è denominata “PD” ed è scomposta in due sotto unità:
a) la quantità di peli che il piacevole brivido riesce a sollevare;
b) la velocità (data dallo scarto temporale intercorrente fra la percezione del piacevole brivido e la manifestazione esteriore della percezione stessa).
L’unità di misura per il sesso femminile è denominata “UIF” ed è anch’essa scomposta in due sotto unità:
a) la quantità di tremolii irrefrenabili da cui il labbro inferiore e/o il mento vengono percorsi;
b) la velocità (data dallo scarto temporale intercorrente fra la percezione del piacevole brivido e la manifestazione esteriore della percezione stessa).
Come si può facilmente evincere, la seconda sotto unità è comune ad entrambe le unità primarie.
L'espressione numerica di ciascuna unità primaria si ottiene dividendo il valore della sotto unità "a)" con il valore della sotto unità "b)" ed arrotondando per difetto al numero intero.
Lo scopo primario e la funzione imprescindibile del “Pelladocametro” è quella di ricordare a ciascuno dei distratti individui che abitano il pianeta terra (soprattutto nella parte settentrionale ed occidentale del pianeta stesso) che:
1) di vita c’è ne sempre una sola;
2) se è vero che ci sono tanti motivi per assumere un atteggiamento negativo, ve ne è sicuramente almeno uno, ed almeno uno al giorno, per far schizzare il “Pelladocametro” verso i massimi valori di scala;
3) nella vita si può mettere da parte quasi tutto (quasi sempre ritrovandolo), ma le emozioni che evitiamo di vivere non avremo mai la capacità di ritrovarle al loro posto, indi – a volte – meglio abbandonarsi ad esse, senza troppe ***** mentali.
Besitos.