anonymous
2007-10-09 13:36:09 UTC
"Martin seppe ch’era tornato l’autunno, perché entrando in casa di corsa Fido portò vento, brina e un sentore di mele inacidite sotto gli alberi. Nelle molle d’orologio del suo pelame, Fido raccoglieva il solidago, la polvere dell’astrea che dà l’addio all’estate, guscio di ghianda, pelo di scoiattolo, piume di pettirosso partito, segatura di legna da ardere appena tagliata, e foglie, simili a tizzoni scrollati dalla vampata fulva degli aceri. Fido balzò. Una pioggia di gracile felce, di profumo di more, d’erba di palude si riversò sul letto dove Martin strillava. Nessun dubbio, nessunissimo dubbio, quella bestia incredibile era ottobre"