Sandra Bullock
2008-10-09 09:40:50 UTC
Sarò nata storta. I miei problemi sono iniziati alle elementari, in quarta.
Eravamo pochi in classe, solo 11 (4 femmine e 7 maschi). Io stavo bene, facevo quello che mi piaceva senza badare agli altri, mi vestivo come volevo e me ne fregavo VERAMENTE di quello che pensava o diceva la gente di me. Ero una bella bambina, e forse proprio per questo suscitai l’antipatia di una delle 3 femmine (la quarta ero io).
A questa ci è voluto poco a convincere tutti gli altri e in men che non si dica mi sono ritrovata la classe a escludermi.
Mi rubavano le cose, mi prendevano in giro pesantemente e mi accusavano di rubare a mia volta i loro oggetti personali.
Una cosa che mi ricordo bene è che io, in quarta e quinta elementare, per loro non avevo un nome.
Ero la numero 4 dell’alfabeto? Ecco, loro mi chiamavano “quattro”.
“Bullismo” cosi lo chiamavano tutti, ma nessuno a partire dalle maestre fino ai miei genitori, ha saputo risolvere la situazione.
Da quel giorno sono diventata indecisa e insicura, me lo sento addosso.
Non riesco più a essere ME STESSA e a fregarmene di quello che dice la gente.
Ad esempio, prima ero una ragazza spigliata, ora no.
Sono timidissima, arrosisco per ogni cosa e non riesco a rapportarmi con le persone e i miei coetanei.
In seconda media, poi, successe la stessa identica cosa, è solo che essendo in 25 in classe, mi sentii ancora peggio.
L’anno dopo però riuscii a “chiarire”, se cosi si può dire.
Cosciente di non avere amiche.
Neanche quelle ho. Non ci sono mai.
O meglio le mie “amiche” alla fine sono solo 4, quelle delle medie con cui esco…
Comunque sia loro non ci sono MAI, tra loro si ma con me no.
Quando c’è da divertirsi o quando gli serve un favore ok, ma quando io ho un problema si volatilizzano tutte.
Ad esempio, i miei “segreti” e le mie cose personali, se le dico a una di loro, diventano come le catene di s’Antonio, alla fine li sanno tutte.
E non ditemi di trovare altri amici, perché non ne ho la possibilità: vivo in una grande città e i miei non mi lasciamo tante libertà a parte girare con le amiche (a patto che loro le conoscano) e poi sto in un quartiere dove gira sempre la stessa gente.
Praticamente impossibile conoscere “amici”
In palestra, l’anno scorso pensavo di avere “amiche” e invece no.
Ma non è questo il punto, il punto è che se non ho amici alla fine SONO IO CHE NON VADO.
Anche mia madre me lo dice sempre.
Perché quando ci litigo mi rinfaccia sempre le cose.
Altra bella parentesi della mia vita.
Come se non bastasse, ora ho anche litigato con le mie “amiche” perché le ho detto la verità, ovvero che ci sono solo quando gli serve, e loro non hanno accettato la critica e hanno cominciato a rinfacciarmi le cose più o meno come fanno i miei.
Poi quest’anno mi ero segnata in una scuola, con due miei “amici” ma li per li mi sentivo molto a disagio (come sempre), cosi ho spiegato tutto a mamma che, divorata dal rimorso di non avermi cambiato scuola alle elementari, mi ha cambiato subito scuola ora.
Cosi sto in un’altra scuola da una settimana precisa, non mi trovo bene.
Perché la mia classe già si conoscevano perché ovviamente è un mese che stavano tra quelle 4 mura.
Io non parlo con nessuno e nessuno cerca in qualche modo di integrarmi.
Si rubano le cose a vicenda e, essendoci molti stranieri in classe, il bullismo e il razzismo soprattutto ci sono come mai visti prima.
Ho proposto ai miei di ricambiare scuola ma mi hanno mandata a ca*are.
Adesso. Si, ora, non voglio che mi prendiate in giro anche voi, voglio solo cercare di capire perché.
Perché sono così e non riesco a cambiare.
Perché la gente non mi vuole e mi evita.
Perché?
Cosa ho che non va?
E poi perché sono cosi timida e arrossisco non appena qualcuno mi chiede come mi chiamo?
La mia vita è inutile, parliamoci chiaro.
Ho dei genitori di mer*a che non mi hanno mai aiutata nella vita, non ho amici e neanche un ragazzo.
Li ho avuti, stranamente mi hanno lasciata e uno di loro mi ha anche detto il motivo: “perché sei troppo timida” cosi mi disse.