Ci ho vissuto per un anno intero, quando la storia della mia separazione (che per me è stata una storia dolorosissima) è diventata lo "scoop dell'estate" sul posto di lavoro..... Io mi sono confidata con la persona sbagliata, ma la malignità dilagante mi ha sorpresa. Il gusto di fare pettegolezzo, la cattiveria di inventare "pezzi" della storia, il gusto di parlare delle disgrazie altrui....così, solo per passare il tempo.
Conosco la sensazione, il nodo alla gola e tutto il resto. Qualcuno a cui volevo davvero bene ha creduto alle maldicenze e mi ha allontanata, e questo è quello che mi ha fatto più male. E poi le domande, le battute, le allusioni quando per me era una ferita aperta, quando ero così fragile da mettermi a piangere alla prima parola....
E' passato un altro anno e sai cosa ti dico?
Che le persone che vivono una vita così vuota da doverla riempire parlando degli altri mi fanno schifo e pena, e che chi pur conoscendo qualcuno crede alle "maldicenze" merita ancora più schifo e più pena.
L'anno che ho trascorso nel "girone della maldicenza" mi ha reso più diffidente e più cinica, ma delle malelingue non mi importa più nulla. Adesso rido di ogni pettegolezzo che mi riguarda. E una persona mi ha insegnato la fiducia, perchè alla prima "maldicenza" anzichè allontanarsi mi ha messa spalle al muro e mi ha chiesto la mia versione. E lo ringrazio, perchè tutta questa storia per me è finita quel giorno, quando ho capito che chi tiene davvero a te non casca nel girone.
E del resto ME NE FREGO.