Abito da sempre in un'isola di pochi abitanti, che è ormai diventata vecchia e monotona per i miei gusti, voglio andarmene, voglio esplorare come è la vita veramente, mi sono rotto di rimanere su un'isola di somari il cui unico divertimento è bere, andare in discoteca e sballarsi (non nel mio caso). Università inesistente, centri ricreativi e centri giovanili inesistenti, fai qualcosa di diverso e sei considerato strano, persino dai miei genitori. Non ho nulla di strano io, è la gente ad avere standard bassi. Fare qualcosa di diverso, ritornando al discorso di prima, inteso come leggere e ascoltare musica considerata da loro strana (che poi alla fine cosa c'è di strano ad ascoltare gruppi come King Crimson, Genesis, Pink Floyd, ma soprattutto vado alla ricerca di gruppi molto sconosciuti), che alla minima sonorità ambient entra mia madre in camera mia dicendo che è musica satanica, ma vaffancùlo. Ma non è questo il problema. Il problema sono proprio i miei che mi costringono a rimanere su questa isola, e magari convincendoli mi mandano al massimo in posto vicino dove c'è sempre poca scelta per gli studi. Lavoro in un mini-market di proprietà dei miei genitori per cercare di guadagnarmi quella piccola somma che a volte nemmeno mi viene concessa, e loro vogliono che rimanga qui per lavorare. Ma càzzo, io devo costruirmi una vita al di fuori di questa isola, voglio mettermi alla prova per una volta, fuori da questa prigione, ma no, non mi è concesso. Le università che mi interessano stanno tutte al nord in città come Roma, Bologna o Udine, e i miei sono convinti che io non mi sappia orientare, sono ancora convinti che io sia ancora il loro pargoletto di 8 anni rincoglionito e ingenuo. Ho pochi amici ma buoni, e gran parte di essi studiano o lavorano fuori, a volte penso che sono io l'unico rincoglionìto che è rimasto su quest'isola. Io voglio imparare che cosa è veramente la vita, e sono convinto che su questa isola se arrivo a 30 anni senza aver concluso niente posso considerarmi già interiormente MORTO. Ho avuto poche relazioni, andate un po' a male, questo dovuto un po' al mio carattere un po' chiuso (anche se in realtà sono chiuso esclusivamente con gente che non riesce a capire) e un po' all'abitudine del tipico spettegolare, che si sa, nei paesi di pochi abitanti è una gran rottura di pàlle.
Dopo tutto questo discorso/sfogo non saprei più che dire, tranne ascoltare qualche consiglio da chi si è trovato in situazioni simili e non. Cosa consigliate in queste situazioni? L'ho scitta un po' alla cazzò questa mia storia, ma comunque è una situazione grave, almeno per me.