Lo studio che qui s'illustra è consistito nell’analisi della scrittura di 27 soggetti, 13 maschi (48%) e 14 femmine (52%), 12 di età fino ai 16 anni (44%) e 15 (56%) di età superiore, affetti da varie forme di alopecia areata cronica in fase di recidiva. L’obiettivo è stato quello di individuare in tali persone dei tratti comuni di personalità che potessero giocare un ruolo importante nella patogenesi della malattia.
Perché considerare proprio la scrittura? Tutte le legislazioni riconoscono alla firma autografa effetti giuridici e valenza di prova dell’identità dello scrivente: quel che vale per una firma, a maggior ragione, vale per la scrittura nel suo complesso. Da tempo immemorabile filosofi e fisiologi ribadiscono che la vita interiore di una persona può essere studiata anche dai suoi movimenti esteriori, e tra questi la scrittura: alle vibrazioni psichiche corrispondono dei movimenti fisiologici meccanici della mano sulla carta. La grafia è definibile un “sismografo della psiche”, è una sorta di neuro-psicogramma per il suo diretto rapporto col sistema nervoso e la psiche; infatti, completato il suo apprendimento, il gesto grafico diventa un riflesso automatico del sistema nervoso, frutto di impulsi neuro-motori e psichici che si susseguono ad un ritmo di circa 10 al secondo, tale da escludere un controllo cosciente. In poche parole, l’uomo, scrivendo, descrive se stesso, e la grafia, nell’identificazione del suo autore e delle sue caratteristiche personali (intelligenza, emotività, modo di agire), ha un’importanza paragonabile a quella che assumono le impronte digitali, le cicatrici, i nei, eccetera, nell’identificazione dell’individuo.
I pazienti sono stati invitati a copiare un medesimo testo “neutro” su carta non rigata. Questi scritti sono stati esaminati con l’ausilio della Psicologia della Scrittura, disciplina ideata negli anni ’40 da Marco Marchesan – fondatore a Milano, nel 1947, dell’Istituto di Indagini Psicologiche, che sottopose a revisione critica gli studi grafologici introducendo nella grafoanalisi un metodo rigorosamente logico-sistematico e matematico-statistico. Studi effettuati in Università italiane e straniere, nonché in Scuole pubbliche e private con l’autorizzazione dei Provveditorati agli Studi, hanno attestato, sin dagli anni ’50, l’attendibilità della Psicologia della Scrittura come test proiettivo a strutturazione scientifica e la sua e la sua competitività rispetto ad altri test, come ad esempio il Rorschac. In ambito psicosomatico la Psicologia della Scrittura, offrendo molteplici indicazioni sulla struttura, le motivazioni e gli atteggiamenti della personalità, fornisce elementi utili sul piano diagnostico (individuazione dei temperamenti e caratteri più soggetti a certe malattie) e quindi terapeutico.
L’indagine svolta ha evidenziato la presenza, nella maggior parte delle grafie, di segni grafici * che per frequenza sono risultati significativamente superiore rispetto alla media di altri soggetti comparabili per sesso ed età. La figura 1 ne rappresenta un esempio:
fig1
Questo campione contiene alcuni aspetti ricorrenti, come l’ansia, presente in varie forme: ansia morbosa di chiarezza (nelle lettere molto chiare), ansia di nascondimento (vedi le frecce rosse nelle “m” ed “n” tracciate “ad arco”, a mo di schermo difensivo verso l’ambiente, che nella grafie é inconsciamente sentito al di là del bordo superiore del foglio, oltre che nel procedere verso destra), l’ansia connessa a spinte isolanti (vedi le frecce verdi indicati gli esigui spazi tra lettere).
* per “segno grafico” s’intende qualsiasi particolarità oggetto d’individuazione e misurazione nella scrittura, come il segno scrittura “Grande” o scrittura “Piccola”, etc.
La tabella 1 rappresenta tutte le caratteristiche grafologiche studiate nel campione di pazienti.
Caratteristiche personali rilevate
Percentuale complessiva
Doti associative
Scatti di collera
Sensibilità musicale
92
Tratti nevrotici
Irritabilità escandescente
Imperiosità
88
Diffidenza e Scontrosità
77
Profondità intellettiva e sentimentale
74
Problematiche affettive e/o sessuali
70
Chiusura d’animo
70
Ansia di nascondimento
66
Paure morbose
Spaventi*
62
Turbe dell’attenzione
62
Ipersensibilità
59
Difficoltà nel nutrire sentimenti d’indipendenza **
57
Intelligenza
Analitica *
55
Tratti ossessivi
55
Senso di altolocazione
Fierezza
Ambizione
55
Insicurezza
55
Stento nel campo pratico e ambientale
51
Avvilimento
48
Selettività
Schifiltosità
Esagerata*
48
Avversione ed antipatie istintive verso persone ed ambiente
44
Tendenza a rimuginare
44
Calo del tono dell’umore *
40
Memoria visiva
Scrupolosità
Ansia di chiarire le cose
40
* caratteristica non valutabile in alcuni sporadici casi
** esclusi i soggetti più piccoli, di età inferiore a 14 anni
Tab1
La figura 2 illustra la percentuale media delle principali caratteristiche emerse dall’indagine grafologica:
Fig. 2
Come si può evincere, la figura 2 evidenzia che nel 92% dei soggetti vi è una spiccata capacità di confronto, nell’88% si registra la presenza di un temperamento collerico, nel 77 % diffidenza e/o scontrosità, nel 74% profondità intellettiva e sentimentale, laddove per “profondità” intendiamo l’attitudine ad approfondire in misura notevole gli aspetti oggetto di apprendimento o di interesse affettivo. Il 70% dei soggetti, inoltre, presentava problematiche affettive e/o sessuali.
Nella figura 3, invece, sono riportate altre caratteristiche ricorrenti: nel 70% ricorre la chiusura d’animo, laddove per “ chiusura d’animo” intendiamo la tendenza a non rendere gli altri partecipi dei propri sentimenti; nel 66% dei soggetti ricorre l’ansia di nascondimento, forma di ansia a carattere difensivo che comporta la tendenza a nascondersi; il 62% presenta forme varie di paura e difficoltà nell’attenzione, e il 59% presenta ipersensibilità.
Fig. 3
Come possiamo ben notare, risulta assai diffusa un’accentuata vivacità sul piano dell’intelligenza e su quello emotivo-affettivo, accompagnata da una notevole energia pulsionale, spesso di tipo aggressivo, che predispone a sfoghi collerici, non di rado intensi ed improvvisi. Da non sottovalutare nemmeno la frequenza di problematiche affettivo-sessuali in particolare e relazionali più in generale, che emergono sotto diversi profili: carenze affettive diffuse, un senso d’isolamento connesso a diffidenza e sospettosità, scontrosità, difficoltà a manifestare i propri sentimenti, con un’espansività spesso ridotta o coartata. Tra le possibili cause di tali fenomeni, stando alle risultanze di accurati studi eseguiti su soggetti con caratteristiche grafiche comparabili, potrebbero esserci la mancanza di armonia in famiglia, delle esperienze in cui gioca l’idea di abbandono, traumi nei rapporti con l’ambiente, un’educazione troppo rigida, un nucleo familiare chiuso in se stesso ed iperprotettivo. Fattori come questi potrebbero spiegare anche la diffusa difficoltà nel nutrire sentimenti d’indipendenza, rilevata in numerosi soggetti.
Un altro aspetto ricorrente riguarda le difficoltà nell’attenzione, per cui molti non riescono a concentrarsi a lungo su un dato oggetto.
Degna di riflessione, inoltre, è la frequenza di campioni grafici contenenti segni d’intimorimento o di paure non ben definite o definibili e che predispongono, tra l’altro, al pessimismo e alla sospettosità. Raramente spia di traumi intrauterini, tali segni più spesso rimandano a situazioni vissute in modo intensamente emotivo o drammatico oppure ad un’educazione restrittiva, come pure ad un ambiente non favorevole ad un equilibrato sviluppo della personalità.
Richiamando quei tratti che nei pazienti analizzati risaltano per tipologia ed incidenza statistica decisamente superiore alla media, possiamo dire che generalmente si tratta di persone d’intelligenza adeguata (in diversi casi superiore alla media), vivace ed atta a produrre ed accogliere idee complesse, supportata da una memoria auditiva e visiva assai spiccata. Amanti della musica, sono ipersensibili e piuttosto reattivi. Emergono alcune caratteristiche e problematiche che potrebbero presentare qualche correlazione con l’alopecia areata, vuoi come fattore predisponente, vuoi come elemento scatenante od aggravante.
In linea generale, il possesso di una sensibilita superiore alla media e di una carica energetica in eccesso possono originare scompensi e concorrere ad un rischio psicosomatico laddove non si riesca ad incanalare in modo giusto e costruttivo questi aspetti. Inoltre le difficoltà rilevate a livello relazionale in generale ed affettivo-sessuale in particolare (carenze affettive diffuse, difficoltà di contatto e nel manifestare i propri sentimenti, diffidenza e sospettosità…), causano un disagio che può trovare nella pelle un organo-bersaglio: nei pazienti, la perdita a chiazze dei capelli potrebbe essere un modo per richiamare l’attenzione su di sé attraverso una sorta di regressione ad uno stadio infantile (neonatale). Da considerare, poi, la frequenza di aspetti nevrotici ed ossessivi e non ultima, inoltre, l’ansia, della quale la grafoanalisi per mette d’individuare molteplici sfaccettature: per esempio, ansia di nascondimento a sfondo difensivo, ansia morbosa di chiarezza-puntualizzazione etc. Tutte queste sono capaci d’innescare fenomeni di somatizzazione, ad esempio, attraverso autopunizioni inconsce connesse a sensi e complessi di colpa, con conseguente sfogo epidermico della tensione interiore avvertita dal soggetto.
Spunti interessanti ci provengono, inoltre, dall’analisi della