Domanda:
Cosa spinge una persona ad essere ACIDA?
♠Littlea♣ Sturm und Drang
2008-05-06 08:46:29 UTC
Cosa spinge una persona ad essere ACIDA?
37 risposte:
Clo(s)ed
2008-05-06 10:05:40 UTC
Ah piccola a...

vediamo...Non ho ben chiare le motivazioni oggettive, ti parlerò per quella che è la mia esperienza avendo frequentato e osservato tanta di quella gente da poter scrivere la storia di centinaia di persone.

Si è acidi quando la vita che si conduce non è quella sognata e sperata...quando ci si lascia affligere dai se e dai ma...dai condizionali per intenderci,

quando ci si rende conto di non aver avuto il coraggio di...

L'insoddisfazione porta all'acidità, possono essere momenti o una vita intera. Ci vuole molto coraggio per combatterla (qualora si tratti di accettazione di una vita intera) e fare sì che a farla da padrona sia la serenità. Per i momenti passeggeri non c'è problema, così come arrivano passano.



Ho altresì delle conoscenze in cui ho riscontrato un'acidità particolare ma per motivi che non cito in quanto potrebbero segnalarmi per linguaggio obiettabile. Ma ci siamo capiti probabilmente.

Ehehehehe



Ciao cara
anonymous
2008-05-06 08:53:14 UTC
L'insicurezza.

L'insicuro si sente facilmente attaccato/a o comunque messo in discussione,

e reagisce con le armi che ha a disposizione.



Esprimere pura rabbia sarebbe troppo per un insicuro/a,

mentre l'acidità è più subdola e 'passiva'.
♂JUNE♀the original
2008-05-06 09:00:27 UTC
Una certa insoddisfazione di fondo.
anonymous
2008-05-06 08:55:10 UTC
A volte la sofferenza che hanno subito in passato fanno diventare certe persone acide...kiss
anonymous
2008-05-06 10:03:17 UTC
A me hanno sempre detto (le ragazze eh) che io mi tiro l'acidità della gente...



Sarà a causa del mio umorismo ed ironia esasperate eh eh eh!



Forse la gente è acida solo con chi lo merita...io evidentemente rientro nella categoria ah ah ah!



Ciao!
John
2008-05-06 09:42:05 UTC
Cara Littlea!

Stavolta è facile risponderti. Ognuno smercia quanto ha nella "sporta". Se ci son dentro limoni "avariati", quelli presenta al "mercato"...e difficilmente trova acquirenti...

troppo "acidi". Son fuori tema? Scusate, "ciò l'età".

Ciao, nonno Eug2000.
.¸¸.ღஜBimbaஜღ.¸¸.
2008-05-06 09:02:35 UTC
rabbia, insicurezza, si crea un muro di ferro così che nessuna le possa toccare le sue debolezze pensando di fare bene perchè così non può essere ferita...

ovviamente sbaglia...

se non riveli il tuo vero io nessuno potrà mai amarti per come sei...

e non è vero che uno ti deve accettare per come sei se alla fine non sei solo come ti mostri...
ME
2008-05-06 08:53:29 UTC
...é il malessere che coviamo dentro a renderci acidi a volte, quando non riusciamo a gestire la rabbia che offusca la nostra essenza che in genere è tutt'altro che oscura................
dylan
2008-05-06 08:50:15 UTC
Il PH???



non è stupida dai.......
giuseppe935 SMR
2008-05-06 09:02:04 UTC
la cattiveria...,
anonymous
2008-05-06 15:09:42 UTC
l egoismo e l ignoranza o può essere anche una mancanza di affetto quando si era piccoli....i motivi possono essere tanti...ciao
Ex Mandrake
2008-05-06 13:31:51 UTC
Si può essere acidi in determinati momenti e per

molteplici ragioni; molte persone che potrei considerare

acide come tu dici sono riuscito a farle sorridere, basta

saperle prendere per il verso giusto.
<==King Lizard==>
2008-05-06 11:27:17 UTC
...Per esperienza personale (un mio ex-amico) dico i Complessi di Inferiorità, e la paura ke gli altri possano pensare male di te se non riesci a esprimerti con forza nei riguardi dei più deboli... oppure semplice superbia... oppure ancora il latte vekkio di tre settimane XD

Ciao!
jabawn
2008-05-06 10:57:29 UTC
io sono acido perchè non posso essere sempre coccolo simpatico ecc, a volte scapotto anch'io divento acido e spesso le persone che sono abituate a vedermi in un certo modo ci restano male...

ma nella mia acidità mi rispondo "si attacchino cè non posso esser sempre col sorriso no?" ahahaha
anonymous
2008-05-06 10:21:22 UTC
studio psicologia e posso dirti ke quando una xsona è acida è arrabbiata e la radice della rabbia è la FRUSTRAZIONE data dalla mancanza di appagare i nostri desideri!!!Freud!
IPO
2008-05-06 09:58:42 UTC
Le circostanze.





Lo so che è banale, ma se rifletti bene, tutti noi siamo stati "acidi" qualche volta e dubito che ci siano persone che lo siano sempre.
anonymous
2008-05-06 09:46:51 UTC
Cara Littlea volevo fare una battutina (riferendomi all'acidosi metabolica) ma quando ho letto i dettagli mi sono spaventato...

Credo che sia per un disagio interiore che si vuole esternare verso gli altri...
... solo silenzio
2008-05-06 09:22:58 UTC
Ciao .............una persona acida per me a tre caratteristiche ................orrende.........La superbia.....l 'invidia........l' accidia.



La persona superbia ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media............

per cui pecca di invidia.per .........

l' invidioso, la felicità altrui è fonte di personale frustrazione. Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.quindi diventa accidioso........

l'accidioso indugia voluttuosamente nell'ozio e nell'errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non assolverli, ne ridimensiona la portata, autoconvincendosi che si tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze gravi.



Ciao!!

Ado.........
anonymous
2008-05-06 09:07:23 UTC
guarda te lo posso dire x esperienza personale...una persona può ank essere acida x carattere, ma il più delle volte lo diventa... frustrazione, delusioni, torti e quant'altro.... purtroppo è capitato ank a me ma x fortuna poi la diffidenza è passata e adesso nn sn + così, ank se la rabbia rimane
milord
2008-05-06 08:50:40 UTC
Dipende....gelosia,ira,delusione....tutti fattori che portano all'acidità...non quella di stomaco eh!?....
anonymous
2008-05-06 08:49:18 UTC
il nervoso...la rabbia tenuta dentro a lungo....
anonymous
2008-05-06 08:48:23 UTC
la rabbia repressa..
Marica C
2008-05-06 08:49:56 UTC
si attacca x nn essere attaccati....ricordalo...

in qst caso si è acidi x evitare k gli altri siano acidi....
miss ribellina
2008-05-06 08:49:55 UTC
dipende,qlc di brutto che gli è succeso oppure la rabia,la vita dificile,le persone cative,ma qlc nasce anche cosi,è la sua natura
?
2008-05-06 08:49:54 UTC
molti hanno gravi problemi familiari e altri invece nn parlano cn nessuno e trattengono tt dentro cs dp diventano sempre piu cattivi e acidi
anonymous
2008-05-06 08:49:34 UTC
Proabilmente ha passato dei brutti momenti nella sua vita,ciao
Alessia 88
2008-05-06 08:48:57 UTC
l arroganza...
e.m
2008-05-06 14:03:56 UTC
alcune persone nascono acide
io
2008-05-06 08:49:37 UTC
dipende da quello ke mangiano,tipo yogurt o latte inacidito!;P
Andry
2008-05-06 08:49:04 UTC
è carattere, solo personalità oltre, in certi casi, agelosia, invidia e rabbia...
Psycho
2008-05-06 08:49:32 UTC
troppo limone...
WOLVERINE
2008-05-06 08:49:17 UTC
brutti sentimenti(esempio rabbia o disprezzo x qlc) potrebbe portarti a risp acidamente ma anke la voglia di essere apprezzati potrebbe in alcuni casi avere qst effetti...
✿Aℓєχαη∂яα✿
2008-05-06 08:49:11 UTC
la gelosia

https://answersrip.com/question/index?qid=20080505094038AArJGAW
anonymous
2008-05-06 08:49:09 UTC
l'invidia
anonymous
2008-05-06 08:49:02 UTC
i latticini
♥♥ Nєηα ♥♥ [SMR!]
2008-05-06 08:48:55 UTC
o ha paura o mangia cibo andato a male...eheheheheheheh!!!!!!!!
travel.inmaurizio
2008-05-06 08:50:15 UTC
Lo studio che qui s'illustra è consistito nell’analisi della scrittura di 27 soggetti, 13 maschi (48%) e 14 femmine (52%), 12 di età fino ai 16 anni (44%) e 15 (56%) di età superiore, affetti da varie forme di alopecia areata cronica in fase di recidiva. L’obiettivo è stato quello di individuare in tali persone dei tratti comuni di personalità che potessero giocare un ruolo importante nella patogenesi della malattia.



Perché considerare proprio la scrittura? Tutte le legislazioni riconoscono alla firma autografa effetti giuridici e valenza di prova dell’identità dello scrivente: quel che vale per una firma, a maggior ragione, vale per la scrittura nel suo complesso. Da tempo immemorabile filosofi e fisiologi ribadiscono che la vita interiore di una persona può essere studiata anche dai suoi movimenti esteriori, e tra questi la scrittura: alle vibrazioni psichiche corrispondono dei movimenti fisiologici meccanici della mano sulla carta. La grafia è definibile un “sismografo della psiche”, è una sorta di neuro-psicogramma per il suo diretto rapporto col sistema nervoso e la psiche; infatti, completato il suo apprendimento, il gesto grafico diventa un riflesso automatico del sistema nervoso, frutto di impulsi neuro-motori e psichici che si susseguono ad un ritmo di circa 10 al secondo, tale da escludere un controllo cosciente. In poche parole, l’uomo, scrivendo, descrive se stesso, e la grafia, nell’identificazione del suo autore e delle sue caratteristiche personali (intelligenza, emotività, modo di agire), ha un’importanza paragonabile a quella che assumono le impronte digitali, le cicatrici, i nei, eccetera, nell’identificazione dell’individuo.



I pazienti sono stati invitati a copiare un medesimo testo “neutro” su carta non rigata. Questi scritti sono stati esaminati con l’ausilio della Psicologia della Scrittura, disciplina ideata negli anni ’40 da Marco Marchesan – fondatore a Milano, nel 1947, dell’Istituto di Indagini Psicologiche, che sottopose a revisione critica gli studi grafologici introducendo nella grafoanalisi un metodo rigorosamente logico-sistematico e matematico-statistico. Studi effettuati in Università italiane e straniere, nonché in Scuole pubbliche e private con l’autorizzazione dei Provveditorati agli Studi, hanno attestato, sin dagli anni ’50, l’attendibilità della Psicologia della Scrittura come test proiettivo a strutturazione scientifica e la sua e la sua competitività rispetto ad altri test, come ad esempio il Rorschac. In ambito psicosomatico la Psicologia della Scrittura, offrendo molteplici indicazioni sulla struttura, le motivazioni e gli atteggiamenti della personalità, fornisce elementi utili sul piano diagnostico (individuazione dei temperamenti e caratteri più soggetti a certe malattie) e quindi terapeutico.



L’indagine svolta ha evidenziato la presenza, nella maggior parte delle grafie, di segni grafici * che per frequenza sono risultati significativamente superiore rispetto alla media di altri soggetti comparabili per sesso ed età. La figura 1 ne rappresenta un esempio:



fig1



Questo campione contiene alcuni aspetti ricorrenti, come l’ansia, presente in varie forme: ansia morbosa di chiarezza (nelle lettere molto chiare), ansia di nascondimento (vedi le frecce rosse nelle “m” ed “n” tracciate “ad arco”, a mo di schermo difensivo verso l’ambiente, che nella grafie é inconsciamente sentito al di là del bordo superiore del foglio, oltre che nel procedere verso destra), l’ansia connessa a spinte isolanti (vedi le frecce verdi indicati gli esigui spazi tra lettere).



* per “segno grafico” s’intende qualsiasi particolarità oggetto d’individuazione e misurazione nella scrittura, come il segno scrittura “Grande” o scrittura “Piccola”, etc.



La tabella 1 rappresenta tutte le caratteristiche grafologiche studiate nel campione di pazienti.



Caratteristiche personali rilevate

Percentuale complessiva



Doti associative

Scatti di collera

Sensibilità musicale



92



Tratti nevrotici

Irritabilità escandescente

Imperiosità



88



Diffidenza e Scontrosità

77



Profondità intellettiva e sentimentale

74



Problematiche affettive e/o sessuali

70



Chiusura d’animo

70



Ansia di nascondimento

66



Paure morbose

Spaventi*



62



Turbe dell’attenzione

62



Ipersensibilità

59



Difficoltà nel nutrire sentimenti d’indipendenza **

57



Intelligenza

Analitica *





55



Tratti ossessivi

55



Senso di altolocazione

Fierezza

Ambizione



55



Insicurezza

55



Stento nel campo pratico e ambientale

51



Avvilimento

48



Selettività

Schifiltosità

Esagerata*





48



Avversione ed antipatie istintive verso persone ed ambiente

44



Tendenza a rimuginare

44



Calo del tono dell’umore *

40



Memoria visiva

Scrupolosità

Ansia di chiarire le cose



40



* caratteristica non valutabile in alcuni sporadici casi





** esclusi i soggetti più piccoli, di età inferiore a 14 anni







Tab1



La figura 2 illustra la percentuale media delle principali caratteristiche emerse dall’indagine grafologica:







Fig. 2



Come si può evincere, la figura 2 evidenzia che nel 92% dei soggetti vi è una spiccata capacità di confronto, nell’88% si registra la presenza di un temperamento collerico, nel 77 % diffidenza e/o scontrosità, nel 74% profondità intellettiva e sentimentale, laddove per “profondità” intendiamo l’attitudine ad approfondire in misura notevole gli aspetti oggetto di apprendimento o di interesse affettivo. Il 70% dei soggetti, inoltre, presentava problematiche affettive e/o sessuali.



Nella figura 3, invece, sono riportate altre caratteristiche ricorrenti: nel 70% ricorre la chiusura d’animo, laddove per “ chiusura d’animo” intendiamo la tendenza a non rendere gli altri partecipi dei propri sentimenti; nel 66% dei soggetti ricorre l’ansia di nascondimento, forma di ansia a carattere difensivo che comporta la tendenza a nascondersi; il 62% presenta forme varie di paura e difficoltà nell’attenzione, e il 59% presenta ipersensibilità.







Fig. 3







Come possiamo ben notare, risulta assai diffusa un’accentuata vivacità sul piano dell’intelligenza e su quello emotivo-affettivo, accompagnata da una notevole energia pulsionale, spesso di tipo aggressivo, che predispone a sfoghi collerici, non di rado intensi ed improvvisi. Da non sottovalutare nemmeno la frequenza di problematiche affettivo-sessuali in particolare e relazionali più in generale, che emergono sotto diversi profili: carenze affettive diffuse, un senso d’isolamento connesso a diffidenza e sospettosità, scontrosità, difficoltà a manifestare i propri sentimenti, con un’espansività spesso ridotta o coartata. Tra le possibili cause di tali fenomeni, stando alle risultanze di accurati studi eseguiti su soggetti con caratteristiche grafiche comparabili, potrebbero esserci la mancanza di armonia in famiglia, delle esperienze in cui gioca l’idea di abbandono, traumi nei rapporti con l’ambiente, un’educazione troppo rigida, un nucleo familiare chiuso in se stesso ed iperprotettivo. Fattori come questi potrebbero spiegare anche la diffusa difficoltà nel nutrire sentimenti d’indipendenza, rilevata in numerosi soggetti.



Un altro aspetto ricorrente riguarda le difficoltà nell’attenzione, per cui molti non riescono a concentrarsi a lungo su un dato oggetto.



Degna di riflessione, inoltre, è la frequenza di campioni grafici contenenti segni d’intimorimento o di paure non ben definite o definibili e che predispongono, tra l’altro, al pessimismo e alla sospettosità. Raramente spia di traumi intrauterini, tali segni più spesso rimandano a situazioni vissute in modo intensamente emotivo o drammatico oppure ad un’educazione restrittiva, come pure ad un ambiente non favorevole ad un equilibrato sviluppo della personalità.



Richiamando quei tratti che nei pazienti analizzati risaltano per tipologia ed incidenza statistica decisamente superiore alla media, possiamo dire che generalmente si tratta di persone d’intelligenza adeguata (in diversi casi superiore alla media), vivace ed atta a produrre ed accogliere idee complesse, supportata da una memoria auditiva e visiva assai spiccata. Amanti della musica, sono ipersensibili e piuttosto reattivi. Emergono alcune caratteristiche e problematiche che potrebbero presentare qualche correlazione con l’alopecia areata, vuoi come fattore predisponente, vuoi come elemento scatenante od aggravante.



In linea generale, il possesso di una sensibilita superiore alla media e di una carica energetica in eccesso possono originare scompensi e concorrere ad un rischio psicosomatico laddove non si riesca ad incanalare in modo giusto e costruttivo questi aspetti. Inoltre le difficoltà rilevate a livello relazionale in generale ed affettivo-sessuale in particolare (carenze affettive diffuse, difficoltà di contatto e nel manifestare i propri sentimenti, diffidenza e sospettosità…), causano un disagio che può trovare nella pelle un organo-bersaglio: nei pazienti, la perdita a chiazze dei capelli potrebbe essere un modo per richiamare l’attenzione su di sé attraverso una sorta di regressione ad uno stadio infantile (neonatale). Da considerare, poi, la frequenza di aspetti nevrotici ed ossessivi e non ultima, inoltre, l’ansia, della quale la grafoanalisi per mette d’individuare molteplici sfaccettature: per esempio, ansia di nascondimento a sfondo difensivo, ansia morbosa di chiarezza-puntualizzazione etc. Tutte queste sono capaci d’innescare fenomeni di somatizzazione, ad esempio, attraverso autopunizioni inconsce connesse a sensi e complessi di colpa, con conseguente sfogo epidermico della tensione interiore avvertita dal soggetto.



Spunti interessanti ci provengono, inoltre, dall’analisi della


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